Le grotte del Bue Marino erano l’habitat naturale di una foca monaca oggi (forse) scomparso che la popolazione locale ribattezzò con il nome di “Bue Marino” per via della sua sagoma affusolata e dal comportamento simile proprio a quello di un bue.
Con suoi 70 chilometri di tunnel sotterranei nella “pancia” del Gennargentu rappresentano il sistema carsico più vasto d’Italia.
Quinta grotta in Italia per dimensione e prima in Sardegna, le grotte del Bue Marino sono navigabili per circa 15 chilometri di cavità marine divise in due diramazioni, di cui la parte Nord non è più accessibile, ricchissime di stalattiti, stalagmiti e laghetti.
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